Quando si scelgono strumenti di risparmio e investimento, la maggior parte delle persone si affida alle proprie banche o alle compagnie di assicurazione, ritenendole solide e affidabili. Tuttavia, spesso non è chiaro a chi si stia effettivamente affidando i propri soldi e quali insidie si celano dietro le proposte di questi intermediari. Le due realtà, pur con profonde differenze, sono sempre più intrecciate da collaborazioni e prodotti ibridi che possono rendere difficile, soprattutto per i meno esperti, distinguere tra soluzioni esclusivamente bancarie, assicurative o miste. Comprendere il funzionamento di questi strumenti e i rischi impliciti è fondamentale per tutelare il proprio patrimonio.
Banche e assicurazioni: gli attori chiave della gestione del risparmio
Nel corso degli ultimi decenni, banche e compagnie di assicurazione sono diventate i principali referenti per chi desidera investire, risparmiare e pianificare la propria previdenza. Le banche sono da sempre il principale canale di accesso per l’acquisto di prodotti finanziari come conti deposito, titoli di Stato, fondi comuni e obbligazioni. Dall’altra parte, le assicurazioni offrono strumenti specializzati nella copertura del rischio – come polizze sulla vita, polizze infortuni, malattia e invalidità – e negli ultimi anni si sono affermate anche come fornitori di polizze che promettono rendimento, mescolando investimento e protezione.
In ambito previdenziale, il settore del pilastro 3a in Svizzera, che offre importanti vantaggi fiscali, evidenzia le differenze tra prodotti bancari e assicurativi. Se le regole fiscali e le condizioni di riscatto sono imposte dalla legge e uguali per tutte le istituzioni, ci sono notevoli differenze in termini di costi, performance attese e copertura dei rischi associati ai prodotti proposti dalle due categorie di intermediari. Ad esempio, le compagnie di assicurazione includono una componente assicurativa legata a coperture per rischio morte o invalidità, elemento assente nei prodotti bancari puriassicurazione.
La bancassicurazione: quando le competenze si intrecciano
Negli ultimi anni il mercato italiano ed europeo ha visto esplodere il fenomeno della bancassicurazione, ossia la collaborazione tra banche e assicurazioni nella distribuzione di prodotti finanziari e assicurativi. Quests sinergia si realizza principalmente attraverso due modalità:
- Accordi distributivi: la banca distribuisce tramite i suoi sportelli prodotti assicurativi progettati da una compagnia esterna, rendendo di fatto la banca un intermediario assicurativo.
- Gruppi integrati: la banca e la compagnia assicurativa collaborano in modo strutturato, con società miste o con la creazione di compagnie controllate congiuntamente.
La crescente importanza della bancassicurazione deriva dall’esigenza delle banche di diversificare i propri ricavi, specie dopo il calo dei margini di intermediazione tradizionale, e dalla capacità delle assicurazioni di penetrare in nuovi mercati grazie alle reti distributive bancarie. I prodotti ibridi più diffusi sono quelli del ramo vita: polizze che promettono una componente di investimento abbinata a una copertura in caso di morte o invaliditàassicurazione.
Rischi nascosti e costi da monitorare
Affidare i propri soldi a banche o assicurazioni, o tramite prodotti bancassicurativi, comporta una serie di rischi spesso trascurati o poco compresi dal pubblico. Il rischio più evidente è quello legato all’andamento dei mercati finanziari: prodotti di investimento, come fondi, polizze unit linked, obbligazioni, sono influenzati da fluttuazioni di valore che ricadono direttamente sul risparmiatore. Tuttavia, esistono anche rischi meno visibili legati alle caratteristiche tecniche dei prodotti e alle modalità attraverso cui vengono proposti.
Uno degli aspetti più insidiosi è rappresentato dai costi occulti, che possono ridurre significativamente la redditività attesa dell’investimento. Le commissioni di gestione, i costi di ingresso o di uscita, le penali in caso di riscatto anticipato, spesso non risultano chiari nei contratti o nella documentazione fornita, oppure vengono sottovalutati in fase di sottoscrizione. In particolare:
- I fondi comuni gestiti hanno costi annui ricorrenti che possono superare l’1-2% del capitale investito, erodendo il rendimento nel medio-lungo periodo.
- Le polizze assicurative miste presentano commissioni su più livelli: oltre ai costi del prodotto finanziario sottostante, si aggiungono quelli per la componente di rischio e i margini di distribuzione, che possono rendere questo tipo di prodotto più costoso rispetto a un investimento diretto in strumenti finanziari tradizionali.
- I prodotti di bancassicurazione spesso includono costi aggiuntivi derivanti dalla distribuzione tramite reti bancarie, con commissioni retrocesse alla banca stessa che possono essere anche superiori a quelle delle soluzioni “pure”.
È importante sottolineare che solo i consulenti finanziari indipendenti, pagati a parcella, offrono un costo chiaramente visibile e slegato dalla retrocessione di commissioni su prodotti proposti, garantendo maggiore trasparenza rispetto ai canali tradizionali.
Come tutelarsi: informazione, trasparenza e consapevolezza
Il migliore strumento di tutela per chi vuole affidare i propri risparmi a una banca o a una compagnia di assicurazione resta l’informazione consapevole e la capacità di confrontare alternative senza affidarsi ciecamente a chi propone un prodotto. Ecco alcune strategie da adottare:
- Chiedere trasparenza su tutte le voci di costo, senza affidarsi ai soli prospetti sintetici. Pretendere la quantificazione delle commissioni, delle spese ricorrenti e delle eventuali penali di uscita.
- Analizzare il rapporto rischio/rendimento: più alto è il potenziale rendimento promesso, maggiore deve essere l’attenzione posta agli eventuali rischi occulti e ai vincoli contrattuali. Diffidare da chi promette garanzie assolute senza fornire dettagli sulla solidità dell’emittente e sulle condizioni di mercato.
- Valutare la solidità dell’intermediario, sia esso una banca o una compagnia assicurativa, tenendo conto degli indici patrimoniali, dei rating indipendenti e delle recenti vicende di mercato.
- Preferire soluzioni semplici quando non si ha competenza per valutare prodotti complessi. Spesso la struttura dei prodotti ibridi non permette al piccolo risparmiatore di comprendere appieno a chi sia effettivamente affidato il capitale e quali siano le garanzie effettive di restituzione.
- Ricorrere all’assistenza di un consulente indipendente quando si tratta di investire cifre consistenti o di sottoscrivere contratti di durata pluriennale.
Infine, non bisogna dimenticare che i principali prodotti bancari e assicurativi – dai conti deposito alle polizze vita tradizionali – sono comunque regolamentati dalle leggi europee e nazionali, che prevedono una serie di tutele per i consumatori. Tuttavia, ciò non annulla la necessità di vigilanza individuale, considerato che la complessità del settore aumenta e la copertura di assicurazione diventa sempre più intricata.
L’affidamento dei propri soldi a banche e assicurazioni implica dunque una precisa scelta sul tipo di servizio e sul livello di rischio accettato. Solo la trasparenza, una buona informazione finanziaria e la capacità di saper leggere tra le righe di offerte e prospetti informativi possono offrire la giusta protezione da rischi nascosti e costi inattesi.