Sei sempre al verde? Stai sbagliando questo calcolo fondamentale per gestire i tuoi soldi

Molte persone lamentano regolarmente di essere sempre al verde, ovvero di terminare i soldi ancor prima della fine del mese, pur avendo la sensazione di non aver commesso spese folli o inutili. Questa condizione, così frequente nella società contemporanea, non è soltanto la conseguenza di un reddito insufficiente o di spese impreviste, ma spesso è figlia di un errore sistematico nella gestione quotidiana del denaro: il mancato calcolo preciso di quanto si può realmente spendere. Comprendere la natura di questo errore e modificare il proprio approccio al bilancio personale può fare la differenza tra precarietà finanziaria cronica e pieno controllo dei propri risparmi.

Le radici culturali e psicologiche dell’essere “al verde”

Il modo di dire “essere al verde” affonda le sue radici nella storia e nella tradizione italiana. Sebbene il verde sia simbolo di speranza, questa espressione indica la mancanza di denaro e trae origine, probabilmente, da antiche usanze legate alle aste pubbliche del passato. In questi eventi, a Firenze, si utilizzavano candele tinte di verde all’estremità inferiore per segnare il termine del tempo a disposizione per fare un’offerta: quando il verde compariva, l’asta si chiudeva e, metaforicamente, anche il tempo (e il denaro) era esaurito.Essere al verde divenne così sinonimo di non avere più risorse a disposizione.

Accanto al retaggio storico-culturale, esiste anche un aspetto psicologico che alimenta il problema: la tendenza a non porsi limiti precisi e consapevoli nelle spese. Alcuni, temendo di restare “senza” e ricercando una sicurezza assoluta, si trattengono troppo e si privano anche del piacere di piccoli acquisti; altri, invece, spendono senza regole, guidati dall’impulso del momento o da emozioni passeggere, finendo, mese dopo mese, a chiedersi dove siano finiti i propri soldi.

Il calcolo fondamentale per la gestione del denaro

Il principale errore che porta a restare al verde non è tanto la quantità di denaro incassata ogni mese, quanto la mancanza di un budget strutturato e realistico delle proprie spese essenziali. Molti non sanno rispondere alla domanda: “quanto posso davvero permettermi di spendere?” Il risultato è una gestione confusa, dove si alternano sensi di colpa e leggerezze, senza un vero controllo.

  • Chi non stabilisce il tetto massimo delle spese essenziali può facilmente lasciarsi andare ad acquisti non necessari o, al contrario, privarsi di tutto nel tentativo (spesso vano) di sentirsi più sicuro.
  • Questo approccio non solo impedisce di risparmiare, ma mina la serenità finanziaria e la capacità di pianificare il futuro.

Per cambiare rotta occorre fare prima di tutto chiarezza sulle spese essenziali, cioè tutte quelle uscite senza le quali la qualità della vita e il funzionamento quotidiano sarebbero compromessi: affitto o mutuo, bollette, spesa alimentare, trasporti e pochi altri elementi irrinunciabili. Una volta definite e quantificate tali spese, queste rappresentano la base di partenza per ogni strategia di bilancio personale:

  • Redigere una lista accurata delle spese fisse e variabili mensili.
  • Definire un tetto massimo realistico per le spese essenziali, leggermente inferiore al proprio reddito disponibile per creare un margine minimo di risparmio.
  • Monitorare, mensilmente, lo scostamento tra spese previste e spese effettive, correggendo eventuali derive impulsive o sottovalutazioni.
  • Rinnovare periodicamente l’elenco delle “spese necessarie”, in base a cambiamenti nella propria vita o nel contesto economico.

Sbagliare il budget: le conseguenze concrete

Non avere il chiaro controllo di quanto si può spendere comporta una serie di conseguenze che vanno ben oltre la semplice mancanza di soldi:

  • Stress finanziario: vivere costantemente col pensiero di non arrivare a fine mese genera ansia e insicurezza, spesso riversate su altri aspetti della vita.
  • Assenza di progettualità: senza un margine di risparmio, diventa impossibile pianificare viaggi, investimenti, acquisti importanti o anche solo affrontare imprevisti senza essere colti alla sprovvista.
  • Dipendenza dal credito: per sopperire alla mancanza di fondi, si ricorre a prestiti, rateizzazioni o scoperti bancari, finendo in una spirale di debiti difficile da interrompere.
  • Limitazione delle opportunità: restare sempre “al verde” impedisce di cogliere occasioni di crescita personale o professionale, dal seguire un corso di formazione all’investire in un nuovo progetto.

Molte di queste conseguenze sono aggravate dalla mancanza di una visione a lungo termine: vivere “alla giornata”, spinti dall’emergenza o dall’impulso, non solo non permette di risparmiare, ma rende difficile anche investire per il futuro. Secondo sondaggi recenti, pochi italiani hanno un orizzonte temporale chiaro per i propri risparmi o sanno definire obiettivi precisi che vadano oltre il mese o la stagione corrente.

Soluzioni pratiche per evitare di restare sempre al verde

Sviluppare una maggiore intelligenza finanziaria e adottare strumenti di gestione puntuale può cambiare radicalmente la prospettiva e portare da una situazione di precarietà a una di equilibrio e serenità. Alcuni passaggi fondamentali:

  • Educazione finanziaria: imparare i fondamenti della gestione del denaro attraverso corsi, libri o consulenze può offrire nuovi strumenti e una visione più ampia e consapevole delle proprie abitudini.
  • Automatizzare il risparmio: programmare un trasferimento automatico ogni mese dal conto corrente a un conto separato aiuta a rendere il risparmio una priorità, proteggendolo dalle spese superflue.
  • Rivedere regolarmente le proprie spese e i propri obiettivi, modificando il budget in base a cambiamenti lavorativi, familiari o esigenze personali.
  • Evitare confronti inutili con chi sembra potersi permettere di più: ogni situazione finanziaria è unica e il vero parametro di successo è la crescita rispetto al proprio punto di partenza.

Alla luce di quanto emerso, è chiaro che il “calcolo fondamentale” per gestire i propri soldi non consiste solo nel fare somme e sottrazioni, ma nel decidere con consapevolezza e rigore quanto si può davvero spendere. Solo così si può passare da una situazione di costante emergenza economica ad una di equilibrio e tranquillità, permettendosi di vivere il denaro non come fonte di ansia, ma come uno degli strumenti per costruire la vita desiderata.

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