Negli ultimi mesi, il prezzo dell’argento si è distinto per una crescita significativa, raggiungendo livelli che non si vedevano da oltre un decennio. Il 5 settembre 2025 il valore si è attestato intorno ai 40,92 USD per oncia, segnando un aumento dell’8,14% nell’ultimo mese e una crescita del 46,51% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tali dati indicano una tendenza di fondo solida che potrebbe, secondo numerosi analisti, condurre a ulteriori progressi nei prossimi mesi e anni . Questo scenario è alimentato sia da variabili di natura macroeconomica, sia da fattori strutturali dell’offerta e della domanda globali.
Domanda sostenuta e offerta limitata
Uno dei motori principali dietro il rally dell’argento è il crescente squilibrio tra domanda e offerta. Negli ultimi anni, la domanda di argento ha superato costantemente l’offerta. Questo fenomeno deriva soprattutto dall’ampio uso industriale del metallo, particolarmente nei settori dell’elettronica, delle energie rinnovabili e della produzione di batterie, pannelli fotovoltaici e componenti automobilistici avanzati. L’argento riveste un ruolo insostituibile grazie alle sue proprietà chimiche e fisiche: è il metallo con la più alta conducibilità elettrica e riflettività, doti che gli garantiscono applicazioni praticamente uniche tra i materiali industriali. La transizione energetica verso fonti pulite e l’espansione delle reti intelligenti stanno ampliando la richiesta di prodotti che impiegano argento, siano questi veicoli elettrici, circuiti integrati o sistemi di immagazzinamento energetico.
L’estrazione mineraria, al contrario, ha mostrato nell’ultimo decennio una crescita molto più contenuta rispetto all’aumento della domanda. Le nuove fonti stanno diventando più difficili da identificare e i costi di sviluppo di nuovi giacimenti aumentano progressivamente. Anche le principali nazioni estrattrici, come Messico, Perù e Cina, registrano difficoltà nell’incrementare le quantità disponibili senza impattare notevolmente sui costi di produzione e sugli equilibri ambientali. In aggiunta, i progressivi esaurimenti delle riserve più accessibili accentuano il rischio di carenze future .
Contesto macroeconomico e geopolitico
Il quadro macroeconomico internazionale contribuisce a sostenere l’apprezzamento dell’argento. In tempi di incertezza economica, il metallo è tradizionalmente percepito come un bene rifugio, esattamente come l’oro. Le tensioni geopolitiche attuali, le dinamiche inflazionistiche e l’andamento delle principali valute spingono investitori istituzionali e retail a diversificare i portafogli, aumentando il peso dei metalli preziosi.
Le politiche monetarie espansive, adottate da numerose banche centrali negli scorsi anni, hanno riversato un’elevata quantità di liquidità nel sistema, portando a una progressiva diminuzione del potere d’acquisto delle monete tradizionali. Poiché l’argento – come l’oro – non può ovviamente essere “stampato”, offre una forma di tutela dall’inflazione e dalla perdita di valore delle valute fiat. La scarsità relativa del metallo rispetto alla crescente massa monetaria mondiale ne alimenta la popolarità nei periodi di volatilità dei mercati.
Previsioni di prezzo: fino a dove può arrivare l’argento?
Le stime dei principali osservatori internazionali convergono su scenari rialzisti nel medio termine. Da fonti autorevoli emerge che entro la fine del 2025 il prezzo del metallo potrebbe stabilizzarsi intorno ai 40,62-43,37 USD per oncia, con un trend in ascesa anche per l’anno successivo . Previsioni particolarmente ottimistiche stimano valori che potrebbero sfiorare i 50-60 USD per oncia tra la fine del 2025 e il 2026, se la pressione sulla domanda dovesse incontrare ulteriori ostacoli produttivi o limitazioni logistiche .
Sul fronte europeo, il prezzo si è recentemente attestato attorno ai 35,26 euro per oncia, toccando massimi che non si vedevano da anni e superando in più occasioni la soglia psicologica dei 30 euro. Gli analisti sottolineano inoltre che, dal massimo storico di aprile 2011 (49,51 USD/oncia), il mercato non ha ancora raggiunto il pieno potenziale di valorizzazione che potrebbe essere innescato da eventuali nuove crisi economiche, restrizioni nell’offerta o cambiamenti normativi nelle principali aree produttive .
Verso un futuro dorato per l’argento?
Le pressioni rialziste sull’argento trovano ulteriore forza nella crescente percezione del metallo come strumento di diversificazione patrimoniale. Gli investitori, sia privati sia istituzionali, considerano sempre più l’argento una componente strategica nei portafogli, grazie alla combinazione di variabili come liquidità di mercato, volatilità, potenziale di crescita e capacità di copertura dall’inflazione.
Un dato spesso trascurato è la diminuzione delle riserve fisiche detenute presso i grandi depositari internazionali. La scarsità progressiva di lingotti disponibili, accompagnata dalla domanda proveniente da ETF (Exchange Traded Fund) e strumenti derivati, sollecita ulteriormente la quotazione del metallo. Paesi come gli Stati Uniti stanno studiando piani per lo sfruttamento di nuove risorse, anche offshore, nel tentativo di mitigare le carenze ma a costi di estrazione superiori .
Fattori chiave da monitorare nel prossimo futuro
- Andamento dei mercati energetici: il boom di tecnologie solari ed elettriche rende l’argento fondamentale per la filiera produttiva globale.
- Innovazione tecnologica: eventuali alternative all’argento nei processi produttivi potrebbero rallentare la crescita dei prezzi.
- Politica monetaria e inflazione: variazioni nei tassi d’interesse, oscillazioni delle principali valute e livelli d’inflazione influenzeranno la propensione degli investitori verso i metalli preziosi.
- Scenari geopolitici: eventuali tensioni internazionali e crisi nei paesi produttori potrebbero innescare ulteriori speculazioni rialziste.
Alla luce di questi elementi strutturali e congiunturali, il mercato dell’argento resta uno dei più dinamici nell’ambito delle materie prime. Il suo valore, trainato dalla rivoluzione tecnologica e dalla ricerca di sicurezza finanziaria, potrebbe effettivamente salire alle stelle nei prossimi anni, anche se non mancano i rischi legati a improvvisi cambi di politica monetaria e all’adozione di nuove tecnologie in grado di sostituirne alcune applicazioni industriali. Monitorare costantemente i parametri di domanda e offerta, nonché gli sviluppi geopolitici e macroeconomici, sarà cruciale per anticipare le prossime mosse del mercato dell’argento.