Hai sempre sbagliato a pulire l’acquario con i pesci dentro: ecco il metodo corretto e sicuro

Una delle convinzioni più diffuse tra chi possiede un acquario domestico è che sia necessario rimuovere i pesci durante le operazioni di pulizia. In realtà, questa pratica può risultare più dannosa che utile, causando elevati livelli di stress agli animali e rischiando persino gravi conseguenze sulla loro salute. Esistono infatti metodologie per mantenere l’acquario pulito e salubre senza estrarre i suoi abitanti, preservandone così il benessere. Comprendere le corrette tecniche di manutenzione è essenziale per chiunque voglia garantire un ambiente stabile, sicuro e confortevole ai propri pesci e alla flora acquatica.

I rischi di pulire l’acquario togliendo i pesci

L’errore più comune commesso dagli acquariofili alle prime armi è quello di svuotare l’acquario e spostare i pesci in un recipiente temporaneo per pulire con maggiore facilità vetri, fondale e altre strutture. Questo processo interrompe gli equilibri biologici maturati nell’acquario, sottoponendo i pesci a sbalzi di temperatura, variazioni chimiche dell’acqua e possibilità di lesioni durante il trasferimento. Il risultato è spesso l’indebolimento delle difese immunitarie degli animali e la comparsa di malattie o comportamenti anomali. Inoltre, molte specie di pesci sono particolarmente sensibili allo stress da manipolazione e possono reagire in modo imprevedibile, anche con perdita di colorazione, inappetenza o addirittura morte improvvisa.

Lasciare invece i pesci nell’acquario durante le normali operazioni di pulizia riduce ogni tipo di disturbo e permette di mantenere l’ecosistema stabile. Soltanto in casi estremi, come la disinfezione integrale dopo gravi malattie o la sostituzione completa del substrato, si dovrebbe prevedere lo spostamento, sempre con la massima cautela e solo in presenza di un allestimento temporaneo adeguato.

Il metodo corretto per la pulizia con i pesci dentro

Per mantenere l’acquario sano senza esporre i pesci a rischi inutili, basta adottare le tecniche di manutenzione regolare consigliate dagli esperti.

  • Lavare il vetro interno: Usa solo appositi raschietti, calamite magnetiche o spugne dedicate per acquari, mai detersivi o prodotti chimici, che anche in tracce minime risultano tossici per i pesci. I residui di alghe o incrostazioni ostinate sui vetri possono essere rimossi con l’apposito raschietto; se il materiale è acrilico, impiegare strumenti che non graffino la superficie. Evitare l’utilizzo di sapone è fondamentale per la sicurezza dell’ecosistema.acquario.
  • Pulizia del fondo: Un sifone per ghiaia consente di rimuovere efficacemente i detriti accumulati sul substrato aspirando la porzione di acqua necessaria. Eseguire questa operazione senza spostare i pesci garantisce un ambiente pulito e, al contempo, sicuro. È buona norma evitare agitazioni eccessive che potrebbero disturbare gli animali.
  • Rimozione delle decorazioni: Se ornamenti, rocce o piante artificiali sono molto sporchi, si possono estrarre e pulire separatamente con acqua tiepida e un semplice spazzolino o raschietto. Anche in questo caso, vietato l’uso di qualsiasi sapone o detergente domestico. La candeggina diluita può essere impiegata solo in casi estremi e seguendo scrupolosamente le istruzioni di risciacquo e asciugatura totale per evitare residui pericolosi. Prima di reintrodurre nell’acquario, assicurarsi che l’odore di cloro sia sparito completamente.
  • Pulizia del filtro: Il materiale filtrante va risciacquato esclusivamente nell’acqua appena tolta dall’acquario (non sotto l’acqua corrente) per preservare le fondamentali colonie di batteri nitrificanti. Sostituire regolarmente i materiali di consumo come il carbone attivo e i supporti anti-ammoniaca, seguendo la frequenza raccomandata per il proprio modello di filtro.
  • Sostituzione parziale dell’acqua: Non bisogna mai effettuare cambi d’acqua totali. La sostituzione parziale, di circa il 15-30% ogni 1-2 settimane, è il metodo più sicuro per mantenere stabili i principali parametri chimico-fisici (pH, durezza, temperatura).

Accorgimenti pratici per una pulizia sicura

Prima di ogni operazione di manutenzione, scollegare qualsiasi componente elettrico (termostato, filtro, pompe) per evitare cortocircuiti e danneggiamenti. Durante la procedura, muovere le mani con lentezza ed evitare bruschi movimenti che possono spaventare i pesci. Il secchio e tutti gli attrezzi da usare dovrebbero essere destinati unicamente alle operazioni di pulizia dell’acquario, senza mai entrare in contatto con sostanze strane o potenzialmente tossiche.

Per eliminare eventuali incrostazioni di calcare sui vetri, si può ricorrere ad aceto bianco o sale, sempre con molta attenzione a risciacquare perfettamente, evitando ogni residuo nell’acquario. Se si dispone di piante artificiali, pulirle con la stessa acqua dell’acquario prelevata nella fase di sifonatura e con spugna morbida. Per la flora viva, invece, è preferibile evitare rimozioni frequenti, altrimenti se ne danneggiano radici e crescita.

Le fasi della manutenzione regolare

  • Testare ogni settimana i principali parametri dell’acqua (pH, ammoniaca, nitriti, nitrati, durezza) usando un kit di test.
  • Intervenire prontamente con la sostituzione parziale dell’acqua se i valori superano i limiti raccomandati per la specie ospitata.
  • Pulire i vetri e rimuovere alghe in eccesso ogni 7-10 giorni.
  • Controllare il funzionamento del filtro e procedere alla pulizia almeno ogni 2-4 settimane, secondo quanto indicato dal produttore.
  • Sifonare il fondo durante ogni cambio parziale d’acqua.
  • Ispezionare lo stato delle piante e delle decorazioni.

I vantaggi di una corretta routine senza spostare i pesci

Mantenere una routine di pulizia costante e ben pianificata senza mai rimuovere gli abitanti presenta numerosi vantaggi:

  • Abbattimento dello stress per i pesci e riduzione delle possibilità di traumi fisici.
  • Stabilità dei parametri ambientali e mantenimento della biodiversità batterica indispensabile per la qualità dell’acqua.
  • Minore rischio di infezioni e diffusione di malattie tra i pesci.
  • Migliori condizioni generali per la flora e la fauna, che avranno possibilità di crescere e riprodursi in un ambiente pulito ma senza traumi.

Una pulizia svolta correttamente mantiene inoltre l’acquario gradevole alla vista del proprietario, con vetri trasparenti, acque limpide e pesci attivi. Ricordarsi che l’acquario è un ecosistema delicato e che piccoli errori nella manutenzione possono avere un grande impatto sulla sua salute complessiva. Un’attenzione scrupolosa e una pulizia attenta sono la migliore garanzia di lunga vita e benessere per tutti i suoi abitanti.

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