L’installazione e la manutenzione di un prato sintetico sono ormai una scelta diffusa per chi desidera un giardino esteticamente impeccabile con poca manutenzione, ma numerosi sono gli errori comuni che ne mettono a rischio sia la resa visiva sia la durata nel tempo. Comprendere cosa può portare a danni irreparabili o a una rapida usura è fondamentale per evitare di dover sostituire, spesso costose, superfici in erba artificiale.
Preparazione del fondo: dove tutto può andare storto
La prima e più diffusa causa di danno permanente nasce da una preparazione superficiale scorretta. Non si tratta di un dettaglio trascurabile: una base mal preparata compromette l’intera riuscita del progetto. Tra gli errori più gravi si annoverano:
- Mancata rimozione completa del prato naturale o delle erbacce: Se non si eliminano tutte le radici, residui e semi presenti nella superficie, il rischio di ricrescita di erbe infestanti è elevato e può sollevare o deformare il prato sintetico, rendendo necessari costosi interventi di rifacimento.
- Compattazione insufficiente: La base deve essere piana e solida, spesso realizzata con uno strato di ghiaia e uno di sabbia. Se il terreno resta irregolare o soffice, il tappeto erboso presenterà ondulazioni e accumulerà acqua, favorendo muffe e cattivi odori.
- Assenza di barriera geotessile: La mancata applicazione del tessuto antierba favorisce la crescita di vegetazione sottostante, che può perforare il manto sintetico e comprometterne le caratteristiche. Questo errore è particolarmente grave perché spesso risolvibile solo eliminando e reinstallando tutto il prato.
Questi aspetti preparatori sono di importanza tale che, se trascurati, possono rendere impossibile il recupero del prato senza una rimozione totale e una nuova installazione.
Errori nella posa: dettagli da non sottovalutare
Anche quando il fondo è stato preparato correttamente, ci sono altri passi tecnici che richiedono estrema attenzione. Alcuni degli errori più comuni che rovinano l’estetica e la funzionalità sono:
- Giunture visibili: Una posa imprecisa porta a giunzioni tra rotoli evidenti, rovinando l’effetto naturale e creando punti di debolezza in cui l’erba artificiale può sollevarsi o strapparsi. Questo è spesso dovuto a mancanza di esperienza o all’impiego di materiali di bassa qualità.
- Pezzi orientati in direzioni diverse: Disporre i rotoli con il verso delle fibre incoerente causa antiestetiche differenze di colore e lucentezza, rendendo il giardino disordinato e poco realistico.
- Trascurare le pendenze per il drenaggio: Se la superficie non è correttamente inclinata verso gli scarichi, si possono formare ristagni d’acqua che danneggiano la struttura stessa del prato.
L’installazione professionale è quindi un fattore chiave: spesso i problemi più seri derivano da manodopera inesperta o scarsa conoscenza delle tecniche specifiche necessarie per un risultato durevole nel tempo.
Drenaggio e umidità: rischi spesso sottovalutati
Uno dei grandi vantaggi dell’erba artificiale è la promessa di un prato sempre asciutto e privo di fanghi, ma questo beneficio scompare se non si cura il sistema di drenaggio. Ecco cosa può accadere:
- Accumulo di acqua e ristagni: Se il prato sintetico viene posato su superfici impermeabili senza prevedere adeguati scarichi, l’acqua piovana non defluisce, generando muffe, funghi e cattivi odori. Il ristagno a lungo andare indebolisce la base e favorisce la formazione di zone marcescenti.
- Ostruità dei fori di drenaggio: La erba sintetica di qualità prevede una base forata specifica per il drenaggio. Tuttavia, l’accumulo di materiale organico come foglie, polline o terra può ostruire questi canali, causando gli stessi problemi di un fondo mal progettato.
- Assenza di rete geotessile permeabile: In presenza di terreno naturale come base, la mancata installazione dello strato geotessile impedisce il giusto passaggio dell’acqua e ostacola l’asciugatura dopo i temporali.
La gestione idraulica è quindi essenziale e deve essere pianificata con attenzione già in fase di progetto, valutando sia le pendenze sia la presenza di opportuni scarichi, soprattutto nelle aree piastrellate o cementate.
Errori di manutenzione e prodotti dannosi
Un altro gruppo di errori comuni e spesso irreversibili riguarda la manutenzione ordinaria e la pulizia del prato sintetico. Molte persone, convinte della bassa manutenzione promessa, commettono leggerezze che accelerano il deterioramento del materiale;
- Uso di detergenti aggressivi: L’impiego di prodotti chimici non specifici, candeggianti o solventi può deteriorare le fibre e il colore, rendendo il prato opaco, fragile o scolorito in modo permanente.
- Ignorare pulizia e rimozione di detriti: Non eliminare periodicamente foglie secche, polvere e rifiuti può portare all’accumulo di sostanze che bloccano il drenaggio o favoriscono la formazione di muschio e licheni, difficili da eliminare senza danneggiare il manto.
- Trascinare mobili o oggetti pesanti: Strisciare oggetti pesanti o dotati di spigoli vivi rovina la superficie delle fibre sintetiche, con tagli, abrasioni o deformazioni difficilmente riparabili. Anche il passaggio di veicoli o ruote pesanti può compromettere irrimediabilmente la struttura del prato.
Infine, è necessario evitare fonti di calore come barbecue, bracieri o sigarette, che possono fondere e “bruciare” le fibre in modo irreversibile, lasciando antiestetici segni di fusione impossibili da riparare con semplici sostituzioni locali.
Tenendo presente questi punti, si può evitare che errori banali si traducano in danni permanenti, proteggendo l’investimento iniziale e garantendo al prato sintetico una lunga vita, con un aspetto sempre curato e naturale.