Soffri di allergia da sempre? Ecco cosa dicono gli esperti sulla sua durata reale

Secondo gli esperti, l’allergia è tra le condizioni più comuni ma anche tra le più persistenti, con una durata che spesso si estende per tutta la vita. Per alcune persone può manifestarsi fin dall’infanzia e non mostrare una vera e propria risoluzione spontanea, ma solo fluttuazioni dei sintomi e variazioni nell’intensità nel corso degli anni. Se soffri di allergia da sempre, è utile sapere che la durata non è per forza predeterminata e che l’evoluzione dipende sia dal tipo specifico di allergia sia dai fattori ambientali e genetici individuali.

Persistenza dell’allergia: cronicità e variabilità

Tra le condizioni più note che tendono a cronicizzare si trovano asma e rinite allergica. L’asma allergico, ad esempio, nella maggior parte dei casi può durare tutta la vita e si basa su un processo infiammatorio sostenuto prevalentemente dagli eosinofili. La rinite presenta forme persistenti e intermittenti: quella persistente si protrae per periodi superiori a quattro settimane o per almeno quattro giorni a settimana, mentre la forma intermittente ha una durata minore, ma entrambe possono avere “minima flogosi persistente” anche durante le fasi di apparente benessere.

Per malattie allergiche come l’orticaria, si distingue tra la forma acuta – che di solito non dura più di sei settimane – e quella cronica, in cui pomfi e/o angioedemi si manifestano per periodi più estesi. Questi sintomi possono alternarsi a periodi di remissione, ma la predisposizione a riattivarsi rimane.

L’allergia nel tempo: cambiamenti e adattamenti

Gli studi internazionali confermano che le allergie possono cambiare nel corso della vita. La gravità dei sintomi può aumentare, diminuire o anche modificarsi nel tipo di reazione. Non esiste una regola fissa: i sintomi possono essere lievi per anni e poi aggravarsi improvvisamente, oppure il contrario. Secondo l’American College of Allergy, Asthma and Immunology, non è possibile anticipare la durata, poiché ogni individuo può manifestare cambiamenti imprevedibili alla risposta immunologica.

Un esempio concreto sono i bambini: spesso si consiglia ai genitori di eseguire controlli periodici poiché alcune allergie possono essere superate, altre invece accompagnano la crescita e la vita adulta. In alcuni casi, con l’età si può sviluppare una maggiore tolleranza o, al contrario, emergono nuove sensibilizzazioni. Anche nel caso dell’orticaria cronica possono verificarsi alternanze tra sintomatologia e periodi di assenza di sintomi; il trattamento può offrire una “tolleranza” temporanea ma raramente definitiva.

L’impatto dei cambiamenti ambientali e climatici

Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha alterato profondamente la stagionalità delle allergie, soprattutto quelle respiratorie dovute ai pollini. Secondo gli esperti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica, la stagione della diffusione pollinica si è allungata di oltre 45 giorni negli ultimi decenni, con anticipo di circa 25 giorni in primavera e prolungamento autunnale di circa 20 giorni. Questo significa che le persone allergiche sono esposte agli allergeni atmosferici per un tempo molto più lungo ogni anno, con aggravamento dei sintomi e maggiore difficoltà di controllo.

Le cause sono da ricercarsi nella riduzione delle giornate con temperature sottozero, che permette alle piante di crescere e rilasciare pollini per periodi estesi. Queste condizioni hanno effetti soprattutto su bambini asmatici e anziani affetti da patologie respiratorie, ma anche su coloro che normalmente riuscivano a gestire l’allergia stagionale con brevi terapie o evitando l’esposizione nelle settimane più critiche.

Gestione, trattamenti e strategie di adattamento

Il trattamento dell’allergia, sia essa respiratoria o cutanea, si basa su terapie di lunga durata mirate a ridurre l’infiammazione, come i corticosteroidi inalatori, considerati la prima scelta per asma e rinite eosinofila. Queste terapie vengono tipicamente prescritte per almeno tre mesi, dopo i quali si procede a una rivalutazione del paziente. La durata reale della terapia è spesso legata alla persistenza dei sintomi, con ripetizione dei cicli di trattamento in base all’andamento della malattia.

Per le allergie alimentari, si stanno diffondendo protocolli di immunoterapia specifica: il soggetto assume dosi controllate dell’allergene per diversi anni, sotto monitoraggio medico. La durata può variare dai 3 ai 5 anni o più, in base alla risposta dell’organismo; in alcuni casi è necessario ripetere il ciclo se l’allergia torna a manifestarsi.

Controlli medici e test

Gli esperti raccomandano di monitorare le allergie nel tempo attraverso test periodici, soprattutto in seguito a trattamenti o modifiche dell’esposizione agli allergeni. Per chi è in terapia o ha modificato il proprio ambiente, il controllo ogni due anni viene considerato ragionevole per verificarne gli effetti.

Nei bambini, i controlli devono essere più frequenti, in modo da valutare l’eventuale sviluppo o superamento di specifiche allergie, con appuntamenti regolari che possano fornire una fotografia aggiornata dello stato immunologico.

Strategie di prevenzione e adattamento

Poiché l’allergia raramente mostra una remissione totale, la prevenzione si basa su una combinazione di limitazione dell’esposizione agli allergeni, uso regolare di farmaci preventivi e adozione di strategie ambientali, come la ventilazione degli ambienti in orari di minor concentrazione pollinica o l’utilizzo di filtri per aria e mascherine nei periodi critici.

Alcuni pazienti possono beneficiare di trattamenti desensibilizzanti (immunoterapia), mentre altri traggono vantaggio dalla modifica del proprio stile di vita, dal controllo del microclima domestico e dal supporto medico specializzato, che consente un migliore adattamento ai cambiamenti stagionali e ambientali.

In sintesi, gli studi scientifici e le opinioni degli esperti suggeriscono che l’allergia tende a essere una condizione duratura, con possibilità di variazioni nella sintomatologia ma con una persistenza di base che può protrarsi per tutta la vita. La gestione deve essere personalizzata, tempestiva e adattata ai cambiamenti individuali e ambientali per garantire la migliore qualità della vita possibile alle persone allergiche.

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